La regione Lazio ha predisposto di dare prosecuzione all’attività degli Sportelli, così come previsto nel Piano biennale GAP 2018-2019 in relazione agli interventi sul territorio che essi possono erogare rispetto all’informazione sui servizi di cura presenti, alle azioni di contatto e di invio dell’utenza che necessita di cure, nonché d’informazione primaria sui rischi del gioco d’azzardo.
Gioco d’azzardo patologico: impariamo a riconoscerlo.
Detto anche ludopatia o gioco compulsivo, il gioco d’azzardo patologico ha come elemento caratteristico l’incapacità, o meglio l’impossibilità di resistere al desiderio bramoso di scommettere. Alla base di questo desiderio irrefrenabile vi è la possibilità, forse utopica, di un guadagno non solo facile ma anche corposo affrontando un rischio quasi irrisorio.
La probabilità di ricompensa immediata e facile da ottenere, induce le persone che soffrono di ludopatia a trascurare un elemento fondamentale: si tratta di una vincita possibile e non affatto certa.
È il meccanismo della ricompensa ad a sollecitare le aree cerebrali rendendo i giocatori d’azzardo patologici simili se non uguali a coloro che fanno abuso di alcool o sostanze psicotrope, mossi dalla volontà di un piacere immediato che non conosca attesa.
Il giocatore è colpito, quindi, da questa frenetica ricercare di vittoria per appagare la volontà incontrollabile della sensazione di vincere, innescando un meccanismo che si trasforma presto in dipendenza. Quest’ultima si produce attraverso la possibilità di ottenere qualcosa, in questo caso denaro, senza fatica, senza sforzo e senza, quindi, seguire un classico meccanismo di prima il dovere e poi il piacere. Non contano quindi il numero davvero esiguo di possibilità di vittoria ma la possibilità stessa che ciò accada. Molto spesso, infatti, il giocatore cade nella trappola, vittima di questa dipendenza, in periodi di particolare stress, quando vive difficoltà lavorative e/o familiari, la ricerca di una soddisfazione immediata che appaghi questo senso di delusione e frustrazione diventa l’incapacità di resistere al desiderio compulsivo di giocare.
Sintomi e segnali
Non esiste un libretto d’istruzioni per capire quando il gioco sta mutando in un gioco di tipo patologico; non è affatto semplice riconoscere quando un’abitudine saltuaria sta diventando un vizio dunque una dipendenza. Ci sono però alcuni segnali che mostrano come più di qualcosa stia letteralmente sfuggendo dalle mani.
L’esaltazione esorbitante di fronte ad una scommessa che implica un rischio enorme di perdita è uno di questi segnali ad esempio, insieme alla tendenza a scommettere cifre sempre; isolarsi dal mondo esterno compromettendo relazioni lavorative e familiari perché ossessionati dal pensiero del gioco è un altro sintomo o ancora minimizzare la propria passione per il gioco d’azzardo unito al senso di depressione e rabbia che sopraggiunge ogni qual volta le scommesse non comportino vincite.
Negli ultimi anni in Italia stiamo assistendo ad un rapido incremento dell’offerta di giochi d’azzardo legali, ciò ha dimostrato come questi producano effetti sempre più nocivi stimolando, appunto, dipendenza e perdita di controllo. È aumentato il numero di persone che giocano in maniera patologica, questo rende necessaria una risposta che abbia obiettivi specifici e diversificati, perché quello che in passato poteva essere visto come un problema di pochi oggi è un problema che affligge vaste fasce della popolazione agendo su diversi fattori e a diversi livelli. La crisi economica legata alle difficoltà di trovare un’occupazione, di pagare la rata del mutuo e altre complessità ad essa connessi hanno indotto sempre più persone a tentare la fortuna, non c’è differenza di sesso o di età, uomini e donne, giovani e meno giovani sono purtroppo vittime di questa dipendenza, forse alla ricerca di una via di fuga da questa trappola che spesso ha le sembianze di una gabbia.